Leonardo Sciascia pubblicò Il giorno della civetta nel 1961. Fu il primo, vero libro sulla mafia in Sicilia. Con un epilogo amaro: alla fine vince il boss. Da allora si è sempre tentato di cambiare quella conclusione. Non solo in letteratura. Ci siamo riusciti?
La Sicilia è stata l’inconscio della storia italiana. Il suo incubo. Una peste siciliana si è diffusa nel pianeta, contagiandolo. Oggi l’epidemia è di nuovo in cammino, da Milano a Palermo, dall’Europa agli Stati Uniti. I patrimoni dei grandi boss sono scomparsi, il narcotraffico non è mai stato fermato, sono tornati i morti per overdose.
Era già successo. Negli anni Settanta la Sicilia fu il laboratorio di una nuova forma di “totalitarismo”. Qui fu inventato il traffico internazionale della droga. La diffusione dell’eroina provocò un olocausto, oggi dimenticato.
Poi, nel 1985, pur di celebrare il Maxiprocesso di Palermo, Stato e Cosa Nostra firmarono una tregua.
Non trattativa ma patto faustiano. E da allora...
Una storia scomoda è stata cancellata. Al suo posto è stato edificato il mausoleo di una nuova religione. I fatti che la smentiscono sono considerati eretici. Per questo dobbiamo raccontarli.
È direttore artistico del festival siciliano dell’editoria “Una Marina di Libri”. Collabora a «L’Espresso», al «Venerdì» e a «Robinson di Repubblica». Ha scritto Vivi da morire (Bompiani, 2015), Giorni di mafia (Laterza, 2017) e il capitolo Sicilitudine di Alfabeto Camilleri (Sperling & Kupfer, 2019).
La Sicilia è stata l’inconscio della storia italiana. Il suo incubo. Una peste siciliana si è diffusa nel pianeta, contagiandolo. Oggi l’epidemia è di nuovo in cammino, da Milano a Palermo, dall’Europa agli Stati Uniti. I patrimoni dei grandi boss sono scomparsi, il narcotraffico non è mai stato fermato, sono tornati i morti per overdose.
Era già successo. Negli anni Settanta la Sicilia fu il laboratorio di una nuova forma di “totalitarismo”. Qui fu inventato il traffico internazionale della droga. La diffusione dell’eroina provocò un olocausto, oggi dimenticato.
Poi, nel 1985, pur di celebrare il Maxiprocesso di Palermo, Stato e Cosa Nostra firmarono una tregua.
Non trattativa ma patto faustiano. E da allora...
Una storia scomoda è stata cancellata. Al suo posto è stato edificato il mausoleo di una nuova religione. I fatti che la smentiscono sono considerati eretici. Per questo dobbiamo raccontarli.
Biografia dell'autore
Piero Melati
Piero Melati è nato a Palermo e vive a Roma. Ha lavorato al quotidiano «L’Ora», per il quale ha seguito la guerra di mafia e il Maxiprocesso. In seguito a «Paese Sera», a «Repubblica» e infine al «Venerdì», dove è stato vicecaporedattore e responsabile delle pagine di cultura.È direttore artistico del festival siciliano dell’editoria “Una Marina di Libri”. Collabora a «L’Espresso», al «Venerdì» e a «Robinson di Repubblica». Ha scritto Vivi da morire (Bompiani, 2015), Giorni di mafia (Laterza, 2017) e il capitolo Sicilitudine di Alfabeto Camilleri (Sperling & Kupfer, 2019).
Rassegna stampa per La notte della civetta
Quando si è fottuta la Sicilia?
pubblicato il: 05-10-2020
“La notte della civetta. Storie eretiche di mafia, di Sicilia, d’Italia” di Piero Melati potrebbe sembrare l’ennesimo libro sulla mafia, della serie ‘per non dimenticare’, e invece è un insolito ‘cos’abbiamo dimenticato’.
Per chi c’era e non dormiva: La Cosa sarà loro, ma la storia è Nostra
pubblicato il: 10-07-2020
"La notte della civetta" è il ragionato memoir di uno dei giornalisti di Palermo che testimonia quegli anni siciliani, dall’inizio degli anni ‘70 al maxiprocesso alla mafia del 1986. L’autore del libro, il giornalista Piero Melati, in questa intervista spiega cosa deve cambiare: "Per noi gli “eroi” sono spesso semidei senza difetti, da rievocare con troppa retorica, esempi quasi inimitabili… invece sono uomini come noi che, in certe condizioni date, hanno fatto la cosa giusta. Dunque possiamo farla anche noi. La trovo una differenza importante."
Piero Melati: "Oggi l'antimafia è una nuova religione in un mondo senza Dio"
pubblicato il: 04-05-2020
Intervista a Piero Melati che, nel libro "La notte della civetta", racconta la sistematica rimozione degli eventi che hanno segnato la Sicilia e l’Italia dagli anni Sessanta agli anni Novanta
‘La notte della civetta’, l’atto d’amore per la Sicilia di Piero Melati sull’estate 1985
pubblicato il: 24-04-2020
Pieno di sicilianità, di cupezza e di profondità, come lo spirito di quella terra nichilista “inconscio dell’Italia”. Così indefinita da rappresentare uno spazio di riserva del pensiero irrazionale.
Sicilia senza santini
pubblicato il: 23-04-2020
Piero Melati ha scritto una sorta di controstoria della Sicilia mescolando letteratura e cronaca (di mafia) con l'obiettivo di cogliere un tratto fondamentale dell'identità italiana. Quello sul quale anche Sciascia e Falcone si divisero
La notte della civetta di Piero Melati letto da Gilda Terranova
pubblicato il: 23-04-2020
"La Sicilia è una forma di inconscio dell’Italia. E senza il suo inconscio l’Italia non sarebbe un tutto".
LA NOTTE DELLA CIVETTA
pubblicato il: 07-04-2020
Da "Il Foglio" del 07/04/2020.
Gli scopi del racconto, impuro, qui sono altri. Forse, uno per tutti: provare, sapendo in partenza di fallire, un ultimo viaggio nel cuore di una memoria storica che non sarà mai condivisa.
Sicilia e mafia il finale possibile di una storia che fa male
pubblicato il: 27-02-2020
Esce oggi “La notte della civetta” di Piero Melati: un’analisi sulle ombre di un’Isola dove “buoni e cattivi” si confondono. La memoria degli anni più bui
Cambiando il finale a Sciascia
pubblicato il: 25-02-2020
“La notte della civetta” è il titolo della non fiction con cui Piero Melati ribalta la classica narrazione antimafia sulla Sicilia, dagli anni ’70 a oggi. Con il dilemma: si può riscrivere l’epilogo del capolavoro dello scrittore?
La notte della civetta, il nuovo libro di Piero Melati
pubblicato il: 24-02-2020
“In che momento si era fottuta la Sicilia?”
È il rovello che insegue Piero Melati, storico giornalista de L’Ora di Palermo, nel suo nuovo libro La notte della civetta (Zolfo Editore, pp. 284; 18€), un’inchiesta eretica sull’anima nera e rimossa della Sicilia.