Le ultime novità
Una storia di mafia e amore
carte perdute e ritrovate
di Salvatore Lupo editore: Zolfo Editore
pagine: 176
“Questo è un romanzo storico, ovvero un misto di storia e d’invenzione, secondo una celebre definizione. L’intreccio è immaginario ma attento a non contraddire quanto la storiografia sa del contesto materiale e spirituale del passato. Ruota intorno al tema della mafia e dell’antimafia, dice di un amore indissolubilmente legato alla passione civile.
Si svolge tra il 1907 e il 1909, ma tanti squarci si aprono anche su momenti precedenti e successivi. I luoghi sono Palermo, Napoli, Livorno, e un po’ anche Roma e New York. Tra i personaggi, alcuni sono realmente esistiti, altri no. Alla prima categoria appartiene uno dei due protagonisti, il questore Ermanno Sangiorgi, il quale peraltro è qui raffigurato anche in situazioni che non si trovò a vivere nella vita vera, che sono esclusivamente proprie dell’intreccio romanzesco. Insomma, mi sono ispirato alla sua figura, ma liberamente. Appartiene alla seconda categoria l’altra protagonista, Elena Fiorito. L’ho inventata io ma, certo, ispirandomi a figure femminili reali del suo tempo.
Quanto alle carte perdute e ritrovate, di cui si compone il romanzo (lettere, pagine di diario, annotazioni), sono anch’esse immaginarie, ma sino a un certo punto: imitano infatti il linguaggio del tempo, ricavano suggestioni, traggono pezzi e brani da tante fonti in cui mi sono imbattuto nel corso del mio lavoro di storico di professione. E poi, ho inserito tra loro anche quattro autentici documenti d’archivio. Mi è sembrato potessero dare al tutto un pizzico di sapore di verità in più”.
Salvatore Lupo
editore: Zolfo Editore
pagine: 176
“Questo è un romanzo storico, ovvero un misto di storia e d’invenzione, secondo una celebre definizione. L’intreccio è immaginario ma attento a non contraddire quanto la storiografia sa del contesto materiale e spirituale del passato. Ruota intorno al tema della mafia e dell’antimafia, dice di un amore indissolubilmente legato alla passione civile.
Si svolge tra il 1907 e il 1909, ma tanti squarci si aprono anche su momenti precedenti e successivi. I luoghi sono Palermo, Napoli, Livorno, e un po’ anche Roma e New York. Tra i personaggi, alcuni sono realmente esistiti, altri no. Alla prima categoria appartiene uno dei due protagonisti, il questore Ermanno Sangiorgi, il quale peraltro è qui raffigurato anche in situazioni che non si trovò a vivere nella vita vera, che sono esclusivamente proprie dell’intreccio romanzesco. Insomma, mi sono ispirato alla sua figura, ma liberamente. Appartiene alla seconda categoria l’altra protagonista, Elena Fiorito. L’ho inventata io ma, certo, ispirandomi a figure femminili reali del suo tempo.
Quanto alle carte perdute e ritrovate, di cui si compone il romanzo (lettere, pagine di diario, annotazioni), sono anch’esse immaginarie, ma sino a un certo punto: imitano infatti il linguaggio del tempo, ricavano suggestioni, traggono pezzi e brani da tante fonti in cui mi sono imbattuto nel corso del mio lavoro di storico di professione. E poi, ho inserito tra loro anche quattro autentici documenti d’archivio. Mi è sembrato potessero dare al tutto un pizzico di sapore di verità in più”.
Salvatore Lupo
Processo alla libertà
Danilo Dolci, gli ultimi e un ragazzo
di Roberto Capra editore: Zolfo Editore
pagine: 256
Palermo, 1956. Gli occhi di un curioso ragazzino siciliano ci portano dentro uno dei processi più importanti della neonata Repubblica italiana. Processo alla libertà è la storia di Danilo Dolci e delle sue battaglie, ma anche quella di un giovane uomo che cerca di capire perché lo Stato vuole condannare chi lotta per gli ultimi.
Nel dopoguerra, con una Costituzione che ancora deve essere compresa, Danilo Dolci mette in atto le sue azioni nonviolente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cronica mancanza del lavoro in una Sicilia tormentata e che appare sospesa nel tempo, nella quale si muore ogni giorno anche solo di fame. La fantasia e il coraggio spingono il sociologo triestino a quella strana forma di dissenso che è lo sciopero alla rovescia, con la serenità di chi protesta senza sopraffazione, tanto da apparire pericoloso già per la forza delle idee. Ne seguono l’arresto per aver guidato un gruppo di braccianti disoccupati a lavorare, le accuse e poi il processo.
Al fianco di Dolci si schierano avvocati e intellettuali che hanno fatto la Resistenza e che si affannano per far diventare unito e moderno un Paese ancora colmo di contraddizioni.
È una vicenda nella quale si mettono a duro confronto le libertà da poco riconosciute e le leggi di pubblica sicurezza. Ed è anche la storia di un ragazzino desideroso di sapere le cose della vita, ammirato da chi è capace di soffrire fino all’arresto in nome delle proprie idee, che ci conduce, con la spensieratezza dell’adolescenza, in un mondo solo apparentemente lontano, fatto invece di uomini antichi con idee attuali e di regole, scritte e non, che ritroviamo ancora oggi nei processi che sono in grado di incidere nella coscienza popolare.
Chiude il libro un prezioso documento storico, l’appassionata, ultima arringa di Piero Calamandrei, in difesa dell’imputato e della nostra Costituzione.
editore: Zolfo Editore
pagine: 256
Palermo, 1956. Gli occhi di un curioso ragazzino siciliano ci portano dentro uno dei processi più importanti della neonata Repubblica italiana. Processo alla libertà è la storia di Danilo Dolci e delle sue battaglie, ma anche quella di un giovane uomo che cerca di capire perché lo Stato vuole condannare chi lotta per gli ultimi.
Nel dopoguerra, con una Costituzione che ancora deve essere compresa, Danilo Dolci mette in atto le sue azioni nonviolente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cronica mancanza del lavoro in una Sicilia tormentata e che appare sospesa nel tempo, nella quale si muore ogni giorno anche solo di fame. La fantasia e il coraggio spingono il sociologo triestino a quella strana forma di dissenso che è lo sciopero alla rovescia, con la serenità di chi protesta senza sopraffazione, tanto da apparire pericoloso già per la forza delle idee. Ne seguono l’arresto per aver guidato un gruppo di braccianti disoccupati a lavorare, le accuse e poi il processo.
Al fianco di Dolci si schierano avvocati e intellettuali che hanno fatto la Resistenza e che si affannano per far diventare unito e moderno un Paese ancora colmo di contraddizioni.
È una vicenda nella quale si mettono a duro confronto le libertà da poco riconosciute e le leggi di pubblica sicurezza. Ed è anche la storia di un ragazzino desideroso di sapere le cose della vita, ammirato da chi è capace di soffrire fino all’arresto in nome delle proprie idee, che ci conduce, con la spensieratezza dell’adolescenza, in un mondo solo apparentemente lontano, fatto invece di uomini antichi con idee attuali e di regole, scritte e non, che ritroviamo ancora oggi nei processi che sono in grado di incidere nella coscienza popolare.
Chiude il libro un prezioso documento storico, l’appassionata, ultima arringa di Piero Calamandrei, in difesa dell’imputato e della nostra Costituzione.
Controvento
Racconti di frontiera
di Attilio Bolzoni editore: Zolfo Editore
pagine: 624
È un viaggio che dura da quasi mezzo secolo.
Da Palermo a Kabul, dalla polvere dei paesi siciliani alle paure di Bagdad, dalle mafie alle guerre. Poi i grandi misteri e i grandi delitti italiani.
E il Sud con le sue inquietudini e i suoi incarognimenti, terre assetate, tribù, rapacità e patti indicibili. Confini oltrepassati su quello che era una volta «il corpo del reato più lungo del mondo», i 443 chilometri dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, percorso ingannevole che precipita verso un Ponte che ancora non c’è.
Fra le pagine di questo libro la Sicilia di Totò Riina e di Matteo Messina Denaro, l’inferno di Capaci, le origini e le evoluzioni di una mafia che ci ha resi ovunque famosi. Ma anche la Sicilia di Leonardo Sciascia, di Danilo Dolci, di Giovanni Falcone, di Letizia Battaglia.
Con i suoi racconti e le sue inchieste Attilio Bolzoni ci accompagna di qua e al di là del mare, fino alle prime dune di quel deserto attraversato dal popolo nero in fuga. E, andando ancora più lontano, ci fa conoscere personaggi e vicende che non sono poi così distanti da casa nostra.
Anno dopo anno, di luogo in luogo, cronache controvento.
editore: Zolfo Editore
pagine: 624
È un viaggio che dura da quasi mezzo secolo.
Da Palermo a Kabul, dalla polvere dei paesi siciliani alle paure di Bagdad, dalle mafie alle guerre. Poi i grandi misteri e i grandi delitti italiani.
E il Sud con le sue inquietudini e i suoi incarognimenti, terre assetate, tribù, rapacità e patti indicibili. Confini oltrepassati su quello che era una volta «il corpo del reato più lungo del mondo», i 443 chilometri dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, percorso ingannevole che precipita verso un Ponte che ancora non c’è.
Fra le pagine di questo libro la Sicilia di Totò Riina e di Matteo Messina Denaro, l’inferno di Capaci, le origini e le evoluzioni di una mafia che ci ha resi ovunque famosi. Ma anche la Sicilia di Leonardo Sciascia, di Danilo Dolci, di Giovanni Falcone, di Letizia Battaglia.
Con i suoi racconti e le sue inchieste Attilio Bolzoni ci accompagna di qua e al di là del mare, fino alle prime dune di quel deserto attraversato dal popolo nero in fuga. E, andando ancora più lontano, ci fa conoscere personaggi e vicende che non sono poi così distanti da casa nostra.
Anno dopo anno, di luogo in luogo, cronache controvento.
Tutta la vita all'ultimo banco
Contro una scuola solo per gli studenti migliori
di Maria Pia Baroncelli editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Milano, 1964: Maria Pia inizia le elementari e trova una maestra che insegna a leggere e scrivere a tutte le quaranta bambine della classe. Milano, 2006: Antonio, suo figlio, alla fine della prima elementare non ha neppure imparato a contare. Arriva solo fino a tredici, poi si ferma. Lei si trasforma allora nell’“istitutrice segreta” di Antonio, a cui dà ripetizioni sulle infinite materie dei programmi scolastici. Lo fa anche visitare da un medico che gli diagnostica un disturbo di apprendimento. A questo punto Maria Pia si chiede se non ne soffra anche lei, visto che non ha mai imparato le tabelline e continua a fare errori di ortografia. Diagnosi confermata: in famiglia i dislessici sono due.
Ma perché lei è riuscita persino a laurearsi, mentre suo figlio a scuola impara ben poco?
Questo è il racconto delle avventure scolastiche dei due “asini” e si chiude con la famigerata didattica a distanza, nell’anno della pandemia. Antonio è riuscito a evitare la bocciatura evocata dai professori come salvifica: “Ti boccio per il tuo bene, così impari meglio!”. Eppure numerose ricerche dimostrano che nei Paesi in cui si boccia troppo i sistemi scolastici sfornano in realtà studenti meno bravi.
Cosa non funziona più, oggi, nella nostra scuola, riuscita nel compito di alfabetizzare il Paese durante il boom economico? È la domanda a cui cerca di rispondere il libro, che narra cinquant’anni di scuola italiana, vista prima con lo sguardo di una ragazza degli anni Sessanta, e poi con gli occhi della madre di un bambino del Duemila.
editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Milano, 1964: Maria Pia inizia le elementari e trova una maestra che insegna a leggere e scrivere a tutte le quaranta bambine della classe. Milano, 2006: Antonio, suo figlio, alla fine della prima elementare non ha neppure imparato a contare. Arriva solo fino a tredici, poi si ferma. Lei si trasforma allora nell’“istitutrice segreta” di Antonio, a cui dà ripetizioni sulle infinite materie dei programmi scolastici. Lo fa anche visitare da un medico che gli diagnostica un disturbo di apprendimento. A questo punto Maria Pia si chiede se non ne soffra anche lei, visto che non ha mai imparato le tabelline e continua a fare errori di ortografia. Diagnosi confermata: in famiglia i dislessici sono due.
Ma perché lei è riuscita persino a laurearsi, mentre suo figlio a scuola impara ben poco?
Questo è il racconto delle avventure scolastiche dei due “asini” e si chiude con la famigerata didattica a distanza, nell’anno della pandemia. Antonio è riuscito a evitare la bocciatura evocata dai professori come salvifica: “Ti boccio per il tuo bene, così impari meglio!”. Eppure numerose ricerche dimostrano che nei Paesi in cui si boccia troppo i sistemi scolastici sfornano in realtà studenti meno bravi.
Cosa non funziona più, oggi, nella nostra scuola, riuscita nel compito di alfabetizzare il Paese durante il boom economico? È la domanda a cui cerca di rispondere il libro, che narra cinquant’anni di scuola italiana, vista prima con lo sguardo di una ragazza degli anni Sessanta, e poi con gli occhi della madre di un bambino del Duemila.
Fellini, Rimini e il sogno
ricordi, bugie e immaginazione
di Stefania Parmeggiani editore: Zolfo Editore
pagine: 176
Un ritratto inedito di Federico Fellini. Stefania Parmeggiani traccia un itinerario alla scoperta di Rimini, la città del regista entrata nella storia del cinema con Amarcord. Dal molo di levante con le note di Nino Rota in sottofondo, al cimitero monumentale dove un giorno di novembre i riminesi accompagnarono Fellini per l’ultima volta. In mezzo le viuzze del vecchio borgo di pescatori e quelle del centro storico, il tempietto dove le «baffone» andavano a benedire gli animali, il maestoso Grand Hotel, il cinema Fulgor e l’antico Castel Sismondo, oggi votato al culto felliniano.
Partendo dagli scritti di Federico Fellini e dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto, ogni luogo racconta una storia: il bambino stregato dal circo e il ragazzo che a diciannove anni prende un treno per Roma diretto al suo destino, la Gradisca, il matto del borgo, la poesia di Tonino Guerra, l’amore di Paolo e Francesca, le bombe della guerra, il sogno del turismo. Una passeggiata tra i ricordi, i sogni e le bugie di Fellini, sospesi tra la città reale e quella immaginaria.
editore: Zolfo Editore
pagine: 176
Un ritratto inedito di Federico Fellini. Stefania Parmeggiani traccia un itinerario alla scoperta di Rimini, la città del regista entrata nella storia del cinema con Amarcord. Dal molo di levante con le note di Nino Rota in sottofondo, al cimitero monumentale dove un giorno di novembre i riminesi accompagnarono Fellini per l’ultima volta. In mezzo le viuzze del vecchio borgo di pescatori e quelle del centro storico, il tempietto dove le «baffone» andavano a benedire gli animali, il maestoso Grand Hotel, il cinema Fulgor e l’antico Castel Sismondo, oggi votato al culto felliniano.
Partendo dagli scritti di Federico Fellini e dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto, ogni luogo racconta una storia: il bambino stregato dal circo e il ragazzo che a diciannove anni prende un treno per Roma diretto al suo destino, la Gradisca, il matto del borgo, la poesia di Tonino Guerra, l’amore di Paolo e Francesca, le bombe della guerra, il sogno del turismo. Una passeggiata tra i ricordi, i sogni e le bugie di Fellini, sospesi tra la città reale e quella immaginaria.
Mais rosso
viaggio in Messico tra narcos, farfalle e indios ribelli
di Francesco Forgione editore: Zolfo Editore
pagine: 208
Un viaggio reale nel Messico della guerra sucia dello stato corrotto e in quella infinita dei cartelli del narcotraffico.
Francesco Forgione negli anni ha incontrato ministri, magistrati, poliziotti. Ha conosciuto i familiari dei desaparecidos. Ha ascoltato la voce dei preti di strada e della gente delle comunità indigene che resistono, degli attivisti per i diritti umani e dei giornalisti che mettono a rischio la propria vita. Ha raccolto le storie delle vittime innocenti di questa guerra sporca, di coloro che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Questo libro racconta di chi ogni giorno prova sulla propria pelle la violenza dei boss dei cartelli e dei capi delle bande di strada, le famigerate pandillas. Non solo, attraverso la confessione di sicari e soldati dei narcos emerge un ritratto inedito dei signori della droga e del crimine organizzato messicano. Sono loro i padroni di tutto, con i funzionari e i poliziotti venduti, i politici collusi nelle stanze del potere e gli eserciti sanguinari.
E pagina dopo pagina scopriamo le vite dei ragazzini che diventano sicari, prede di un sistema feroce, affascinante e mortale. Come a Scampia a Napoli e allo Zen di Palermo.
editore: Zolfo Editore
pagine: 208
Un viaggio reale nel Messico della guerra sucia dello stato corrotto e in quella infinita dei cartelli del narcotraffico.
Francesco Forgione negli anni ha incontrato ministri, magistrati, poliziotti. Ha conosciuto i familiari dei desaparecidos. Ha ascoltato la voce dei preti di strada e della gente delle comunità indigene che resistono, degli attivisti per i diritti umani e dei giornalisti che mettono a rischio la propria vita. Ha raccolto le storie delle vittime innocenti di questa guerra sporca, di coloro che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Questo libro racconta di chi ogni giorno prova sulla propria pelle la violenza dei boss dei cartelli e dei capi delle bande di strada, le famigerate pandillas. Non solo, attraverso la confessione di sicari e soldati dei narcos emerge un ritratto inedito dei signori della droga e del crimine organizzato messicano. Sono loro i padroni di tutto, con i funzionari e i poliziotti venduti, i politici collusi nelle stanze del potere e gli eserciti sanguinari.
E pagina dopo pagina scopriamo le vite dei ragazzini che diventano sicari, prede di un sistema feroce, affascinante e mortale. Come a Scampia a Napoli e allo Zen di Palermo.
Olivia e le altre
la normalità del male nel diario di una magistrata
di Diana Russo editore: Zolfo Editore
pagine: 160
Rosalia, Queen, Luca. E poi Claudia, Manuela e Marco. Non solo nomi, ma storie: vite segnate dall’ombra della violenza. Diana Russo riavvolge il nastro dei ricordi e in venti frammenti esistenziali racconta il suo confrontarsi, da giovane magistrata, con l’insospettabilità del male e la vulnerabilità delle vittime, ma anche con la loro tenacia e il loro forte desiderio di giustizia. Olivia e le altreè un diario di viaggio denso di emozioni, in cui l’autrice prende per mano il lettore e lo accompagna nel difficile percorso del giudicare. Perché, nonostante gli inciampi e le cadute, non deve mai venir meno la fiducia nella giustizia e nella sua continua ricerca.
editore: Zolfo Editore
pagine: 160
Rosalia, Queen, Luca. E poi Claudia, Manuela e Marco. Non solo nomi, ma storie: vite segnate dall’ombra della violenza. Diana Russo riavvolge il nastro dei ricordi e in venti frammenti esistenziali racconta il suo confrontarsi, da giovane magistrata, con l’insospettabilità del male e la vulnerabilità delle vittime, ma anche con la loro tenacia e il loro forte desiderio di giustizia. Olivia e le altreè un diario di viaggio denso di emozioni, in cui l’autrice prende per mano il lettore e lo accompagna nel difficile percorso del giudicare. Perché, nonostante gli inciampi e le cadute, non deve mai venir meno la fiducia nella giustizia e nella sua continua ricerca.
Tutti gli uomini del generale
La storia inedita della lotta al terrorismo
di Fabiola Paterniti editore: Zolfo Editore
pagine: 256
Chi sono gli uomini che hanno combattuto in prima fila il terrorismo negli anni di piombo? Chi sono gli uomini che agli ordini del generale Carlo Alberto dalla Chiesa hanno indagato, rischiato, vissuto come clandestini, servito il Paese e la democrazia, per essere dimenticati dopo l’uccisione del loro comandante passato a combattere la mafia?
Questo libro racconta per la prima volta la lotta al terrorismo attraverso la voce dei protagonisti che sostennero il peso di un impegno senza limiti. Ne nasce una storia sincera, per molti aspetti nuova, che smonta sospetti e ricostruzioni fantasiose e restituisce il senso di una grande e generosa esperienza collettiva. Che rivela la strategia di contrasto e il lavoro investigativo, i contesti ostili e le scelte più difficili, ricordando anche i rischi e i sacrifici personali.
Vivono in questa testimonianza appassionante la memoria di una stagione insanguinata, l’amarezza per le calunnie subite in silenzio, l’orgoglio di uomini consapevoli di avere difeso vittoriosamente lo Stato che li ha dimenticati, animati dalla stessa certezza: che lo rifarebbero.
editore: Zolfo Editore
pagine: 256
Chi sono gli uomini che hanno combattuto in prima fila il terrorismo negli anni di piombo? Chi sono gli uomini che agli ordini del generale Carlo Alberto dalla Chiesa hanno indagato, rischiato, vissuto come clandestini, servito il Paese e la democrazia, per essere dimenticati dopo l’uccisione del loro comandante passato a combattere la mafia?
Questo libro racconta per la prima volta la lotta al terrorismo attraverso la voce dei protagonisti che sostennero il peso di un impegno senza limiti. Ne nasce una storia sincera, per molti aspetti nuova, che smonta sospetti e ricostruzioni fantasiose e restituisce il senso di una grande e generosa esperienza collettiva. Che rivela la strategia di contrasto e il lavoro investigativo, i contesti ostili e le scelte più difficili, ricordando anche i rischi e i sacrifici personali.
Vivono in questa testimonianza appassionante la memoria di una stagione insanguinata, l’amarezza per le calunnie subite in silenzio, l’orgoglio di uomini consapevoli di avere difeso vittoriosamente lo Stato che li ha dimenticati, animati dalla stessa certezza: che lo rifarebbero.
La mia Russia
Venticinque anni di vita in Unione Sovietica
di Lucio Turroni editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Il racconto in presa diretta di un italiano che si trova a lavorare in Unione Sovietica dagli anni Settanta sino ai Novanta, agli albori della nuova Russia. L’esperienza del protagonista si intreccia con la vita quotidiana delle donne e degli uomini che incontra nelle fabbriche e nelle case del Caucaso e dell’Ucraina, nelle strade e negli uffici di Mosca. Anno dopo anno, tra sofferenze e amicizie, paradossi e fatiche, l’interprete di questa singolare avventura tiene traccia di una vita al tempo stesso ordinaria e straordinaria. Affronta le privazioni e la paura, le feste e il lavoro, senza giudizio sociale, senza analisi politiche, senza pretese di letture ideologiche. Emerge una narrazione lucida e coinvolgente che ci aiuta a conoscere le radici umane e il substrato culturale di quella che oggi conosciamo come “la Russia di Putin”.
editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Il racconto in presa diretta di un italiano che si trova a lavorare in Unione Sovietica dagli anni Settanta sino ai Novanta, agli albori della nuova Russia. L’esperienza del protagonista si intreccia con la vita quotidiana delle donne e degli uomini che incontra nelle fabbriche e nelle case del Caucaso e dell’Ucraina, nelle strade e negli uffici di Mosca. Anno dopo anno, tra sofferenze e amicizie, paradossi e fatiche, l’interprete di questa singolare avventura tiene traccia di una vita al tempo stesso ordinaria e straordinaria. Affronta le privazioni e la paura, le feste e il lavoro, senza giudizio sociale, senza analisi politiche, senza pretese di letture ideologiche. Emerge una narrazione lucida e coinvolgente che ci aiuta a conoscere le radici umane e il substrato culturale di quella che oggi conosciamo come “la Russia di Putin”.
I ragazzi di Regalpetra
Storie di mafia nel paese di Leonardo Sciascia
di Gaetano Savatteri editore: Zolfo Editore
pagine: 384
Questa, più che una storia di mafia, è la storia di un gruppo di ragazzi, cresciuti nella Sicilia degli anni Ottanta, compagni di gioco sullo stesso campetto di terra battuta, che si allontanano fino a diventare nemici. I ragazzi di Regalpetra racconta la lunga guerra di mafia che agli inizi degli anni Novanta insanguinò una parte della Sicilia. E il conflitto, che vedeva amici di un tempo gli uni contro gli altri, esplose anche nei luoghi di Leonardo Sciascia, il grande scrittore che settant’anni fa fece letteratura delle cronache del suo paese proprio con Le parrocchie di Regalpetra. Riconnettendosi idealmente a quelle cronache paesane, Gaetano Savatteri ricostruisce come il seme della violenza sia germogliato.
Un libro-verità, con nomi e cognomi, vittime e carnefici, di uno scontro che provocò decine di morti. «Una delle più interessanti storie di mafia che abbia letto», come scrive nella sua prefazione lo storico Salvatore Lupo, autore di studi fondamentali su Cosa Nostra. Savatteri aveva conosciuto quei ragazzi, diventati adulti e mafiosi. È andato a cercarli nelle tane da pentiti dove vivono nascosti o nelle galere dove scontano ergastoli. Per tentare di capire come siano potuti diventare avversari, seminando lutti e dolori che alla fine hanno devastato le vite di tutti.
editore: Zolfo Editore
pagine: 384
Questa, più che una storia di mafia, è la storia di un gruppo di ragazzi, cresciuti nella Sicilia degli anni Ottanta, compagni di gioco sullo stesso campetto di terra battuta, che si allontanano fino a diventare nemici. I ragazzi di Regalpetra racconta la lunga guerra di mafia che agli inizi degli anni Novanta insanguinò una parte della Sicilia. E il conflitto, che vedeva amici di un tempo gli uni contro gli altri, esplose anche nei luoghi di Leonardo Sciascia, il grande scrittore che settant’anni fa fece letteratura delle cronache del suo paese proprio con Le parrocchie di Regalpetra. Riconnettendosi idealmente a quelle cronache paesane, Gaetano Savatteri ricostruisce come il seme della violenza sia germogliato.
Un libro-verità, con nomi e cognomi, vittime e carnefici, di uno scontro che provocò decine di morti. «Una delle più interessanti storie di mafia che abbia letto», come scrive nella sua prefazione lo storico Salvatore Lupo, autore di studi fondamentali su Cosa Nostra. Savatteri aveva conosciuto quei ragazzi, diventati adulti e mafiosi. È andato a cercarli nelle tane da pentiti dove vivono nascosti o nelle galere dove scontano ergastoli. Per tentare di capire come siano potuti diventare avversari, seminando lutti e dolori che alla fine hanno devastato le vite di tutti.
La vita ti sia lieve
storie di migranti e altri esclusi
di Alessandra Ballerini editore: Zolfo Editore
pagine: 248
Con una prosa che incanta e coinvolge, Alessandra Ballerini, avvocata dei diritti umani, racconta le storie dei migranti. Degli uomini, delle donne e dei bambini visti da vicino operando per anni in difesa degli ultimi. Nella sua memoria commossa e implacabile si avvicendano le peripezie di madri combattive che cercano di avere la custodia dei propri figli, di bambini abbandonati a se stessi, di prostitute ribelli e di uomini naufraghi in un paese spesso inospitale. Sono racconti di persone normali ed eroiche insieme, schiacciate da destini, ingiustizie, meschinità insopportabili. Sono vicende alle quali si intrecciano quelle di donne e uomini giusti che tendono una mano, condividendo e alleggerendo, in parte, il peso di esistenze drammatiche. Con l’augurio che la vita per tutti si faccia più lieve.
editore: Zolfo Editore
pagine: 248
Con una prosa che incanta e coinvolge, Alessandra Ballerini, avvocata dei diritti umani, racconta le storie dei migranti. Degli uomini, delle donne e dei bambini visti da vicino operando per anni in difesa degli ultimi. Nella sua memoria commossa e implacabile si avvicendano le peripezie di madri combattive che cercano di avere la custodia dei propri figli, di bambini abbandonati a se stessi, di prostitute ribelli e di uomini naufraghi in un paese spesso inospitale. Sono racconti di persone normali ed eroiche insieme, schiacciate da destini, ingiustizie, meschinità insopportabili. Sono vicende alle quali si intrecciano quelle di donne e uomini giusti che tendono una mano, condividendo e alleggerendo, in parte, il peso di esistenze drammatiche. Con l’augurio che la vita per tutti si faccia più lieve.
Io, sbirro a Palermo
la lotta alla mafia, in prima linea
di Maurizio Ortolan editore: Zolfo Editore
pagine: 224
La storia vera di un poliziotto romano catapultato a Palermo a caccia dei grandi latitanti mafiosi negli anni più caldi della lotta a Cosa nostra. Ne emerge un racconto avvincente, appassionato, talvolta venato di sottile e amaro umorismo, che ci fa rivivere la prosaicità di ogni guerra: quando l’attimo dell’“azione” è preceduto da interminabili giornate di pedinamenti e intercettazioni passate a “studiare il nemico”, a estrarre prove e indizi da un segno all’apparenza insignificante, da un sussurro carpito al telefono, da un silenzio sospetto. Agente di scorta di Francesco Marino Mannoia e altri “pentiti” di mafia di peso, dattilografo con i giudici di Palermo durante gli interrogatori, interprete dei “pizzini” di Bernardo Provenzano, l’autore ci offre una testimonianza necessaria: inquadra da molto vicino i più importanti episodi della cronaca criminale italiana degli ultimi trent’anni. Illumina il confine non sempre netto tra bianco e nero nelle stanze fumose della polizia. E rende il giusto tributo ai numerosi uomini dello Stato che hanno fatto il proprio dovere, lontani dai riflettori.
editore: Zolfo Editore
pagine: 224
La storia vera di un poliziotto romano catapultato a Palermo a caccia dei grandi latitanti mafiosi negli anni più caldi della lotta a Cosa nostra. Ne emerge un racconto avvincente, appassionato, talvolta venato di sottile e amaro umorismo, che ci fa rivivere la prosaicità di ogni guerra: quando l’attimo dell’“azione” è preceduto da interminabili giornate di pedinamenti e intercettazioni passate a “studiare il nemico”, a estrarre prove e indizi da un segno all’apparenza insignificante, da un sussurro carpito al telefono, da un silenzio sospetto. Agente di scorta di Francesco Marino Mannoia e altri “pentiti” di mafia di peso, dattilografo con i giudici di Palermo durante gli interrogatori, interprete dei “pizzini” di Bernardo Provenzano, l’autore ci offre una testimonianza necessaria: inquadra da molto vicino i più importanti episodi della cronaca criminale italiana degli ultimi trent’anni. Illumina il confine non sempre netto tra bianco e nero nelle stanze fumose della polizia. E rende il giusto tributo ai numerosi uomini dello Stato che hanno fatto il proprio dovere, lontani dai riflettori.