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Un magistrato fuori legge

Un magistrato fuori legge
titolo Un magistrato fuori legge
Autore
Argomenti Cronache e storia
Criminalità organizzata
Legge e giustizia
Collana Le storie
Editore Melampo Editore
Formato
libro Libro
Pagine 113
Pubblicazione 2005
ISBN 9788889533345
 
10,00
 
Disponibilità immediata

in pillole

"Sono l'unico magistrato italiano al quale il Parlamento ha dedicato espressamente una legge. Una legge contra personam che mi ha espropriato di un diritto: quello di concorrere, alla pari con altri colleghi, alla carica di Procuratore nazionale antimafia." 
Il parlamento ha votato una legge per impedirgli di concorrere alla Procura nazionale antimafia. La politica e l'informazione hanno cancellato la verità sul processo Andreotti. Gian Carlo Caselli, magistrato torinese ed ex Procuratore capo di Palermo, ripercorre con lucida indignazione le vicende di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Ai feroci attacchi subìti per aver toccato il nodo dei rapporti tra mafia e politica, Caselli risponde facendo parlare gli atti processuali. Un documento duro e sobrio, orgoglioso e anche doloroso, sul mestiere di magistrato nell'Italia di oggi. Con un messaggio ai giovani colleghi
 

Biografia dell'autore

Gian Carlo Caselli

Gian Carlo Caselli
Dopo aver ricoperto il ruolo di procuratore generale presso la Corte d’Appello di Torino, è ora procuratore capo. Ha cominciato la sua carriera in magistratura a Torino, come giudice istruttore impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse.
Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratura. Ha diretto la Procura di Palermo dal 1993 al 1999, gli anni dei processi “eccellenti” su mafia e politica. Dal 1999 al 2001 ha diretto il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) e in seguito per due anni è stato il rappresentante italiano presso Eurojust.
Ha già scritto per Melampo editore Un magistrato fuori legge(2005, tre edizioni) e Le due guerre (2009, sette edizioni). Tra gli altri suoi libri, L’eredità scomoda, con Antonio Ingroia (2001), A un cittadino che non crede nella giustizia, con Livio Pepino (2005), Di sana e robusta Costituzione, con Oscar Luigi Scalfaro (2010).

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