In pillole
«Dolci si distingueva per la sua intelligenza. Acuta, lungimirante, nutrita della materialità delle cose che faceva. Ricordo la sua distinzione tra potere e dominio. Oppure quella, che sembra fatta a pennello per i nostri tempi, tra comunicazione e trasmissione. Temeva i meccanismi della trasmissione, di questo fiume di parole e concetti e immagini che si muove in una direzione sola e che è in grado di istupidire un popolo. Non è forse quello che sta succedendo oggi?»
Vincenzo Consolo
«Un valore vi primeggia sopra gli altri: quello dell'ascolto. L'ascolto che manca nella società del dominio televisivo. L'ascolto prezioso per la civile convivenza quasi quanto l'acqua risospinta verso i poteri privati. Per diventare di nuovo merce che rende disuguali. Come nella Sicilia che sapeva ancora di miseria e di campieri»
Nando dalla Chiesa