Se muoio, sopravvivimi

titolo | Se muoio, sopravvivimi |
sottotitolo | La storia di mia madre che non voleva essere più la figlia di un mafioso |
Autori | Alessio Cordaro, Salvo Palazzolo |
Argomenti |
Criminalità organizzata Donne |
Collana | Le storie |
Editore | Melampo Editore |
Formato |
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Pagine | 184 |
Pubblicazione | 2012 |
ISBN | 9788889533703 |
Disponibile anche nel formato
«Ho deciso di tenere il conto dei testimoni della vita di mia madre, diventati anche i testimoni della sua morte. Riuscirò a riaprirlo questo caso, non solo davanti alla giustizia, ma anche (e soprattutto) davanti alla città, che si è ormai dimenticata di lei»
Questa è la storia inedita della figlia di un padrino e della sua ribellione soffocata. Lo hanno svelato i pentiti: Lia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano. La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto. Adesso l'indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata a Palermo il 23 settembre 1983 durante una finta rapina. Il giorno dopo l'omicidio il più caro amico di Lia si suicidò: così recita la versione ufficiale dei fatti, che continua a essere carica di misteri e messinscene architettate dai boss. Perché il gotha di Cosa nostra arrivò a tanto contro una giovane di 25 anni? Di che cosa avevano paura i mafiosi?
Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario, alla ricerca della verità sulla morte della madre. Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della Cosa nostra di Riina e Provenzano.
Salvo Palazzolo, giornalista, lavora a Palermo per il quotidiano la Repubblica. Ha scritto: Bernardo Provenzano, il ragioniere di Cosa nostra (2001) con Ernesto Oliva; Falcone Borsellino. Mistero di Stato (2002) e Voglia di mafia. Le metamorfosi di Cosa nostra da Capaci a oggi (2005) con Enrico Bellavia; Il codice Provenzano (2007) con Michele Prestipino; Scacco al re, la cattura di Provenzano con Claudio Canepari e Piergiorgio Di Cara (2008); I pezzi mancanti. Viaggio nei misteri della mafia (2010). È fra gli sceneggiatori di alcune docu-fiction andate in onda su Rai Tre: Scacco al re, la cattura di Provenzano; Doppio gioco, le talpe dell’antimafia; Le mani su Palermo (tra i vincitori del premio Ilaria Alpi).
Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario, alla ricerca della verità sulla morte della madre. Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della Cosa nostra di Riina e Provenzano.
Biografia degli autori
Alessio Cordaro

Alessio Cordaro è il figlio di Lia Pipitone. Lavora nel call center di una grande azienda telefonica e progetta siti Web. È il fondatore di un moto club, il "DMC Palermo", con il quale organizza anche attività di volontariato. Pratica sport non convenzionali, come il paracadutismo, il bungee jump e il free climbing.
Salvo Palazzolo
