Criminalità organizzata

C'erano bei cani ma molto seri

Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo

di Alberto Spampinato

editore: Melampo Editore

pagine: 288

"C'erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate..." Nel 1971 il giornalista Giovanni Spampinato rievocò quell'episodio della sua infanzia. Si trattò di un inconsapevole presagio: un anno dopo fu ucciso a colpi di pistola a Ragusa. Giovanni indagava su un delitto ma non solo: aveva scoperto che la "pista nera" di Piazza Fontana arrivava fin lì, nella città "babba" per antonomasia, senza mafia né criminalità. Sul quotidiano L'Ora aveva scritto: una traccia porta al Palazzo di Giustizia. Tutti sapevano, ma l'unico a rivelarlo era stato lui. Il fratello Alberto, anch'egli giornalista, a distanza di quarant'anni continua a cercare la verità sull'omicidio e sui mandanti e oggi dà voce ai tanti cronisti zittiti allo stesso modo. E nel raccontare la sua famiglia e una terra tormentata, la Sicilia, ricostruisce anche la recente storia sociale e culturale del nostro Paese, trasformando così un dramma privato in una metafora sull'informazione e sul significato della memoria. Una vicenda che appartiene a noi tutti.
15,00

Le ragazze di Benin City

La tratta delle nuove schiave dalla Nigeria ai marciapiedi d'Italia

di Laura Maragnani, Isoke Aikpitanyi

editore: Melampo Editore

pagine: 211

Sono belle le nuove schiave di Benin City. Sono alte, nere, statuarie. E in vendita. Lavorano ormai anche nell'angolo più sperduto d'Italia, ovunque ci sia una strada, ovunque esista un marciapiede. Ma è questo che sognano, là in Nigeria, quando chiudono la valigia e dicono arrivederci, state bene, vado a far fortuna in Italia? Isoke è arrivata a vent'anni. Le avevano promesso - come alle altre - un lavoro di commessa in un negozio. S'è ritrovata - come le altre - a vivere in schiavitù. Oggi, finalmente libera, racconta la vita, la tratta, i clienti, i sogni delle ragazze del marciapiede. E il dolore, la rabbia, l'umiliazione di chi è costretta a "sbattere" sette giorni la settimana, per cinquantadue settimane, per dodici mesi l'anno. Per tre o quattro anni. Col caldo e col gelo. Con la pioggia e con la neve. Sempre in strada, anche a Natale e a Pasqua. Con "quei tacchi ridicoli e la carne di fuori".
12,00

Poteri invisibili

Viaggio in Basilicata tra affari, mafie, omicidi e verità sepolte

di Marcello Cozzi

editore: Melampo Editore

pagine: 368

Politica e malaffare, istituzioni e potere, massoneria e mafia, delitti irrisolti e persone scomparse: sono le trame criminali che emergono dalla Basilicata per delinearsi in queste pagine, cariche di un significato che però oltrepassa i confini regionali. Si tratta di storie che hanno destato l'attenzione dei media: parliamo di "Toghe lucane", che ha chiamato in causa magistrati e forze dell'ordine, o della tangentopoli petrolifera "Total Gate", che ha coinvolto politici e imprenditori, ma anche della branca locale di "Calciopoli". Oppure di vicende note come l'omicidio di Elisa Claps, con le coperture che ne hanno ritardato lo svelamento, e dei "fidanzati di Policoro". Accanto a queste inchieste finite nella cronaca nazionale, questo libro ci racconta che negli ultimi anni le persone svanite nel nulla in Basilicata sono tante. E segue un filo che lega fatti e nomi, che diventano qui frammenti sparsi di un'unica narrazione. Storie di oggi che richiamano storie di ieri, accomunate dalla mancanza di verità. Perché anche dove è chiaro il volto dei sicari, sono sconosciuti i nomi dei mandanti, e quelli di chi ha depistato rimangono solo un sospetto. E così l'autore, nel ridare vita a indagini archiviate troppo in fretta, ci rivela che quella che sembrava un'isola felice è intrisa della stessa quotidianità che fa dell'Italia uno dei paesi più corrotti dell'occidente.
17,00

Abbiamo vinto noi

Storia di Ignazio Cutrò, l'imprenditore che ha detto no alla mafia

di Benny Calasanzio Borsellino

editore: Melampo Editore

pagine: 192

Ignazio Cutrò fino al 1999 è semplicemente questo: un imprenditore siciliano che vive una vita tranquilla con la sua famiglia. Nell'ottobre di quell'anno però gli incendiano il primo mezzo, una pala meccanica. Da quel giorno sarà un susseguirsi di minacce e attentati, circa venti, che lo porteranno nel 2006 ad avere una scorta e nel 2008 dritto dentro al programma speciale per la protezione dei testimoni di giustizia, insieme a tutta la sua famiglia. Non ha mai pagato un solo euro alla mafia, ha denunciato tutto e subito. Non ha cambiato identità e nemmeno paese e continua a fare l'imprenditore combattendo per i suoi diritti e per quelli di tutti i testimoni di giustizia. Questo libro è un messaggio di vittoria: contro la mafia si può vincere grazie allo Stato e nonostante lo Stato. Non servono eroi, ma solo persone perbene che fanno con dignità il proprio dovere.
13,00

Confessioni di un padre

Il pentito Emilio di Giovine racconta la 'ndrangheta alla figlia

di Ombretta Ingrascì

editore: Melampo Editore

pagine: 192

Re dell'hashish negli anni Ottanta, pentito negli anni Duemila. Il boss Emilio Di Giovine si rivela alla figlia attraverso una lettera fitta, rapsodica, coinvolgente, dove il ricordo della vita criminale si alterna al racconto della nuova vita sotto protezione. È la confessione di un uomo che è stato a capo di una delle organizzazioni criminali più forti al mondo, che ai suoi luogotenenti fidati ha ordinato omicidi, che si è circondato di donne bellissime, che è riuscito a fuggire dalle carceri di Milano, Barcellona, New York. Fino al giorno in cui si è reso conto che la vita criminale "si scioglieva come neve al sole", e ha deciso di pentirsi, sempre più lontano dall'identità di boss e sempre più vicino a quella di padre. La testimonianza è raccolta da Ombretta Ingrascì, che ripercorre gli incontri con il boss pentito e ne contestualizza la biografia all'interno delle vicende della Milano criminale. Un libro non solo avvincente, ma che apre nuove prospettive per lo studio delle mafie e ha al contempo un valore pedagogico per la tranquilla energia con cui demolisce la mitologia mafiosa.
13,00

La scelta di Lea

Lea Garofalo. La ribellione di una donna della 'ndrangheta

di Marika Demaria

editore: Melampo Editore

pagine: 176

Una storia di ribellione e coraggio. Accade a Milano: protagonista Lea Garofalo, sequestrata, uccisa e ridotta in cenere dai suoi familiari nel 2009 per aver rotto con una cultura criminale di violenza omertosa. Con lei la figlia, Denise Cosco, che ottiene giustizia ma è costretta a vivere, ventenne, sotto protezione dopo aver denunciato suo padre Carlo, gli zii, il fidanzato e altri due imputati. Sullo sfondo di questo dramma sconvolgente, che si dipana tra la Calabria e la Lombardia, si stagliano omicidi insoluti, traffici di stupefacenti e il profilo di una 'ndrangheta padrona di interi territori. Una storia da incubo, di cui la narrazione asciutta che l'autrice ci trasmette dall'interno del processo diventa documento eccezionale, denuncia insostenibile.
13,00

Come nuvole nere

Vittime innocenti

di Raffaele Sardo

editore: Melampo Editore

pagine: 296

Una Campania inquieta e violenta. Questo libro ne racconta la storia contemporanea attraverso gli occhi e la memoria di chi ne è stato travolto: giornalisti, magistrati, poliziotti, guardie carcerarie e semplici cittadini, prima vittime di fatti tragici, poi infangati o dimenticati. Storie di vittime innocenti della camorra, del terrorismo, del dovere. Storie di uomini coraggiosi. Di familiari lasciati soli che ne hanno raccolto il testimone trasformando il dolore in impegno civile. I racconti compongono così un mosaico di resistenza civile, diverso dalla cronaca e dalla storiografia ufficiale. Restituiscono uno spaccato di un'Italia ferita ma che reagisce, consapevole, coraggiosa e responsabile. Un'Italia rimasta per anni ai margini ma con la piccola presunzione di far diventare le sue testimonianze storia nazionale. Un libro crudo e partecipe, che narra la quotidianità della violenza e canta la normalità delle sue vittime, sottraendole sia all'oblio sia alla retorica del martirio. E che non può lasciarci indifferenti.
16,00

Il futuro è adesso

La grande rete e la Terza Repubblica

di Leoluca Orlando

editore: Melampo Editore

pagine: 248

Politico tra i più anomali comparsi nella storia politica della Repubblica, cinque volte sindaco della sua città, irriducibile a obbedienze di partito, tribuno e intellettuale a un tempo, Leoluca Orlando disegna in questo libro il futuro di un'Italia finalmente libera da gabbie e nomenclature partitiche. Il futuro è adesso costituisce un vero e proprio manifesto politico, ma è anche il punto di arrivo di una biografia dura e appassionata che ha il suo centro nella Palermo martoriata dai delitti eccellenti e dalle stragi di mafia, che passa per la rivolta civile delle "primavere" palermitane, per la prima vera rottura della Democrazia cristiana e la speranza nazionale del movimento "La Rete". Le asprezze e anche le umiliazioni di una politica senz'anima non hanno attenuato l'entusiasmo del sessantenne che immagina qui, in un impasto di cultura e politica, diritto e morale, estetica e linguaggio, l'arrivo di una Terza Repubblica in cui la sua Palermo giochi un ruolo da protagonista. Perché, come ama ripetere citando Pablo Picasso, "ci vuole molto tempo per diventare giovani".
16,00

Se muoio, sopravvivimi

La storia di mia madre che non voleva essere più la figlia di un mafioso

di Alessio Cordaro, Salvo Palazzolo

editore: Melampo Editore

pagine: 184

Questa è la storia inedita della figlia di un padrino e della sua ribellione soffocata. Lo hanno svelato i pentiti: Lia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano. La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto. Adesso l'indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata a Palermo il 23 settembre 1983 durante una finta rapina. Il giorno dopo l'omicidio il più caro amico di Lia si suicidò: così recita la versione ufficiale dei fatti, che continua a essere carica di misteri e messinscene architettate dai boss. Perché il gotha di Cosa nostra arrivò a tanto contro una giovane di 25 anni? Di che cosa avevano paura i mafiosi? Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario, alla ricerca della verità sulla morte della madre. Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della Cosa nostra di Riina e Provenzano.
15,00

Palermo

Gli splendori e le miserie, l'eroismo e la viltà

di Antonio Ingroia

editore: Melampo Editore

pagine: 176

"Palermo, il luogo dove tutto ha inizio e dove tutto finisce. Palermo splendida e ammaliante. Palermo corrotta e irredimibile. A Palermo la corruzione è fisica, tangibile ed estetica: una bellissima donna, sfatta, gonfia di umori guasti, le unghie nere, è però egualmente, arcanamente bella. Palermo è la storia della Sicilia, tutte le viltà e tutti gli eroismi, le disperazioni, i furori, le sconfitte, le ribellioni". Così scriveva Giuseppe Fava, che narrò la Sicilia con indignazione e furore carnali. Trent'anni dopo Antonio Ingroia narra una Palermo eccessiva, carica, dai colori fortissimi, fino a stordire. Una città specchio d'Italia, contraddizione perenne, dove le storie si fanno Storia. Dove si alternano e si combattono la tragedia e la speranza. Ma dove non trova posto la rassegnazione all'eterno ritorno. L'autore ripercorre il cammino e le fatiche, il dolore del progresso. E racconta se stesso e i suoi comandamenti morali, i dubbi e le amarezze, le gioie e le passioni. Un Ingroia inedito, che trabocca d'amore per la sua città e per i suoi maestri, che ci consegna l'orgoglio e l'ironia di chi è impegnato a difendere la legge in partibus infidelium.
16,00

Uomini soli

Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

di Attilio Bolzoni

editore: Melampo Editore

pagine: 232

Sono morti venti, trent'anni fa. Giù a Palermo. Lo sapevano che li avrebbero fermati, prima o poi. Facevano paura al potere. Italiani troppo diversi e troppo soli per avere un'altra sorte. Una solitudine generata non soltanto da interessi di cosca o di consorteria. Ma anche da meschinità più nascoste e colpevoli indolenze, decisive per trascinarli verso una fine violenta. Avevano il silenzio attorno. A un passo. Pio La Torre, nel partito al quale ha dedicato tutto se stesso. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua Arma, lui che si pregiava di avere "gli alamari cuciti sulla pelle". Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in quel Tribunale popolato da giudici infidi. Vite scivolate in un cupo isolamento pubblico e istituzionale. Fino agli agguati, alle bombe. Un racconto collettivo scritto da Attilio Bolzoni, giornalista tra i più colti e sensibili, che ha memoria diretta di tutti e quattro i protagonisti e che da Palermo ha spiegato per decenni all'Italia personaggi e retroscena, misteri e drammi pubblici della Sicilia insanguinata e mai rassegnata.
16,00

Amianto

Processo alle fabbriche della morte

di Giampiero Rossi

editore: Melampo Editore

pagine: 176

Migliaia di morti e decine di nuovi ammalati. Ancora oggi, a un quarto di secolo dalla chiusura della fabbrica maledetta, a Casale Monferrato l'amianto dell'Eternit continua a uccidere. Un dramma che ha attraversato generazioni e ha falcidiato una città. Finalmente, dopo decenni di lotte, i familiari delle vittime insieme a un pugno di caparbi sindacalisti, medici, avvocati e amministratori sono riusciti a ottenere giustizia: al termine dei due anni di dibattimento, gli eredi delle dinastie che hanno costruito le proprie fortune sull'amianto sono stati condannati a 16 anni di reclusione. Sono loro i responsabili della strage silenziosa. Una vicenda tormentata che non riguarda soltanto Casale, ma tutto il mondo. Perché la fibra-killer è ancora legale in molti paesi dove di amianto si continua a morire. Anche per questo sul "processo del secolo", e sulla storica sentenza del 13 febbraio 2012 a Torino, si sono concentrate attenzioni internazionali. Ecco tutte le prove d'accusa contro i padroni dell'Eternit, quelle che hanno condotto al verdetto che ha reso giustizia ai quasi tremila morti e alle oltre seimila parti civili. Vittime, queste le parole del procuratore Raffaele Guariniello in aula, di "una tragedia immane".
15,00