Zolfo Editore: Le storie
Il direttore
quarant'anni di lavoro in carcere
di Luigi Pagano editore: Zolfo Editore
pagine: 304
“Non so se Luigi Pagano conoscesse per nome tutti i 1.800 detenuti che c’erano in quel momento a San Vittore, ma certamente conosceva le loro storie, criminali e personali, conosceva le loro emozioni, i loro turbamenti, le loro esigenze”
Alfonso Sabella
editore: Zolfo Editore
pagine: 304
“Non so se Luigi Pagano conoscesse per nome tutti i 1.800 detenuti che c’erano in quel momento a San Vittore, ma certamente conosceva le loro storie, criminali e personali, conosceva le loro emozioni, i loro turbamenti, le loro esigenze”
Alfonso Sabella
Storia terribile delle bambine di Marsala
il delitto che sconvolse l'Italia intera
di Antonio Pagliaro editore: Zolfo Editore
pagine: 352
“Piccoli drappelli si sentono a una battuta di caccia.
Vanno in giro con doppiette e pistole.
I carabinieri sono impegnati nelle ricerche delle bambine, ma anche a segnalare al procuratore i possibili mostri della zona.
I nomi dei mostri corrono poi veloci in città.
Sono uomini che devono nascondersi”
editore: Zolfo Editore
pagine: 352
“Piccoli drappelli si sentono a una battuta di caccia.
Vanno in giro con doppiette e pistole.
I carabinieri sono impegnati nelle ricerche delle bambine, ma anche a segnalare al procuratore i possibili mostri della zona.
I nomi dei mostri corrono poi veloci in città.
Sono uomini che devono nascondersi”
C'era una volta il pool antimafia
i miei anni nel bunker
di Leonardo Guarnotta editore: Zolfo Editore
pagine: 240
“Eravamo in guerra, una guerra mai ufficialmente dichiarata dallo Stato italiano ma combattuta ogni giorno a Palermo. Sino alla fine”
editore: Zolfo Editore
pagine: 240
“Eravamo in guerra, una guerra mai ufficialmente dichiarata dallo Stato italiano ma combattuta ogni giorno a Palermo. Sino alla fine”
Cani senza padrone
la Stidda. Storia vera di una guerra di mafia
di Carmelo Sardo editore: Zolfo Editore
pagine: 384
“Destino segnato per lui: divenne uno spietato killer. Uno che non ricorda neppure quanti può averne uccisi, nelle giornate di festa, nello struscio del corso o nel silenzio di campagne brulle”
editore: Zolfo Editore
pagine: 384
“Destino segnato per lui: divenne uno spietato killer. Uno che non ricorda neppure quanti può averne uccisi, nelle giornate di festa, nello struscio del corso o nel silenzio di campagne brulle”
La notte della civetta
storie eretiche di mafia, di Sicilia, d'Italia
di Piero Melati editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Troppi fatti sono scomparsi. E con la vera storia della mafia è scomparsa anche la storia vera della Sicilia.
È arrivato il momento di guardare la fotografia con sguardo obliquo.
editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Troppi fatti sono scomparsi. E con la vera storia della mafia è scomparsa anche la storia vera della Sicilia.
È arrivato il momento di guardare la fotografia con sguardo obliquo.
L'infiltrato
la vera storia di un agente sotto copertura
di Carlo Brambilla editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Un gioco ad altissimo rischio e pagato a caro prezzo: dall’ombra del tradimento allo sdoppiamento della personalità.
editore: Zolfo Editore
pagine: 288
Un gioco ad altissimo rischio e pagato a caro prezzo: dall’ombra del tradimento allo sdoppiamento della personalità.
La pacchia
vita di Soumaila Sacko, nato in Mali, ucciso in Italia
di Bianca Stancanelli editore: Zolfo Editore
pagine: 176
Il 2 giugno 2018, festa della Repubblica, in una fornace abbandonata nelle campagne calabresi, un giovane africano viene ucciso con una fucilata alla testa. Si chiamava Soumaila Sacko, aveva 29 anni, veniva dal Mali. Con due amici stava raccogliendo lamiere per tirar su una baracca nel ghetto dei braccianti neri della piana di Gioia Tauro.Proprio quel giorno, mentre il giovane viene colpito a morte, Matteo Salvini, appena nominato ministro dell’Interno, scandisce in un comizio a Vicenza il suo slogan contro gli immigrati: «La pacchia è finita».Rimbalzando nell’estremo Sud, quella frase diventa il sigillo tragico e beffardo sulla morte di un uomo che, come migliaia di altri africani, lavorava per una paga da fame in un’Italia dove molte sono le pacchie, e nessuna ha per protagonisti i migranti.
editore: Zolfo Editore
pagine: 176
Il 2 giugno 2018, festa della Repubblica, in una fornace abbandonata nelle campagne calabresi, un giovane africano viene ucciso con una fucilata alla testa. Si chiamava Soumaila Sacko, aveva 29 anni, veniva dal Mali. Con due amici stava raccogliendo lamiere per tirar su una baracca nel ghetto dei braccianti neri della piana di Gioia Tauro.Proprio quel giorno, mentre il giovane viene colpito a morte, Matteo Salvini, appena nominato ministro dell’Interno, scandisce in un comizio a Vicenza il suo slogan contro gli immigrati: «La pacchia è finita».Rimbalzando nell’estremo Sud, quella frase diventa il sigillo tragico e beffardo sulla morte di un uomo che, come migliaia di altri africani, lavorava per una paga da fame in un’Italia dove molte sono le pacchie, e nessuna ha per protagonisti i migranti.
Il sasso in bocca
come la mafia conquistò l'Italia
di Michele Pantaleone editore: Zolfo Editore
pagine: 152
Questo è un best seller. Ha venduto milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in ventotto lingue. Ha avuto un successo universale e ha fatto molto discutere. Il sasso in bocca è la cronaca in presa diretta di come la mafia conquistò la Sicilia, l’Italia intera e pezzi degli Stati Uniti. O di come tentò di farlo, nella sottovalutazione colpevole di molti che avrebbero dovuto combatterla. Non è un libro di archeologia mafiosa, ma la radiografia lucida di chi ha compreso che la mafia non è un modo di pensare o un costume tribale, ma un’organizzazione che punta con ogni mezzo a rafforzare il proprio potere e che, di volta in volta, può essere funzionale al potere stesso.Questo documento, pubblicato per la prima volta nel 1970, è lo sforzo di mettere in relazione fatti apparentemente slegati, che ricadono dentro la strategia di una mafia che già allora, nella distrazione di molti, manteneva collegamenti intercontinentali. Il racconto di Michele Pantaleone – uno dei primi scrittori italiani a usare la parola mafia associata a nomi di boss, di imprenditori e di ministri – è il tentativo titanico di spiegare la natura dei meccanismi mafiosi. Ripubblicare questo libro, a cinquant’anni di distanza, è non soltanto un omaggio al coraggio, ma il recupero di un testo che parla dell’Italia di ieri e di oggi. Un’operazione non di filologia mafiologica, ma di memoria consapevole. Per non dimenticare. Ma soprattutto per capire dove stiamo andando.
Gaetano Savatteri
editore: Zolfo Editore
pagine: 152
Questo è un best seller. Ha venduto milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in ventotto lingue. Ha avuto un successo universale e ha fatto molto discutere. Il sasso in bocca è la cronaca in presa diretta di come la mafia conquistò la Sicilia, l’Italia intera e pezzi degli Stati Uniti. O di come tentò di farlo, nella sottovalutazione colpevole di molti che avrebbero dovuto combatterla. Non è un libro di archeologia mafiosa, ma la radiografia lucida di chi ha compreso che la mafia non è un modo di pensare o un costume tribale, ma un’organizzazione che punta con ogni mezzo a rafforzare il proprio potere e che, di volta in volta, può essere funzionale al potere stesso.Questo documento, pubblicato per la prima volta nel 1970, è lo sforzo di mettere in relazione fatti apparentemente slegati, che ricadono dentro la strategia di una mafia che già allora, nella distrazione di molti, manteneva collegamenti intercontinentali. Il racconto di Michele Pantaleone – uno dei primi scrittori italiani a usare la parola mafia associata a nomi di boss, di imprenditori e di ministri – è il tentativo titanico di spiegare la natura dei meccanismi mafiosi. Ripubblicare questo libro, a cinquant’anni di distanza, è non soltanto un omaggio al coraggio, ma il recupero di un testo che parla dell’Italia di ieri e di oggi. Un’operazione non di filologia mafiologica, ma di memoria consapevole. Per non dimenticare. Ma soprattutto per capire dove stiamo andando.
Gaetano Savatteri
Casa per casa Strada per strada
la politica delle idee
di Enrico Berlinguer, Pierpaolo Farina editore: Zolfo Editore
pagine: 480
“Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri”.I versi di Giorgio Gaber dicono da soli molto del perché l’esempio, la tensione morale e lo slancio ideale di Enrico Berlinguer siano stati un modello per più di una generazione.A decenni di distanza da quel tragico 7 giugno 1984, quando il segretario del Pci venne colpito da un ictus durante un comizio a Padova, e in un mondo così diverso da quello in cui lui ha vissuto, le sue idee risultano ancora straordinariamente attuali.Come è possibile che il segretario del partito contro cui è stata scritta la storia della Prima Repubblica conservi intatto il fascino che sprigionava da vivo?In questo libro sono raccolte e riorganizzate le idee del leader comunista attraverso interviste, discorsi e scritti. Dalla questione morale all’austerità, dal compromesso storico allo strappo con Mosca, dai giovani alle donne, i “pensieri lunghi” di Berlinguer riescono a incanalare la forza del sogno in un programma politico e sociale concreto e per nulla utopistico.In un tempo che ha progressivamente perso punti di riferimento ideali e la politica si è spesso ridotta a slogan, il pensiero di Enrico Berlinguer mostra ancora l’anima e il valore di un progetto di società diversa.
editore: Zolfo Editore
pagine: 480
“Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri”.I versi di Giorgio Gaber dicono da soli molto del perché l’esempio, la tensione morale e lo slancio ideale di Enrico Berlinguer siano stati un modello per più di una generazione.A decenni di distanza da quel tragico 7 giugno 1984, quando il segretario del Pci venne colpito da un ictus durante un comizio a Padova, e in un mondo così diverso da quello in cui lui ha vissuto, le sue idee risultano ancora straordinariamente attuali.Come è possibile che il segretario del partito contro cui è stata scritta la storia della Prima Repubblica conservi intatto il fascino che sprigionava da vivo?In questo libro sono raccolte e riorganizzate le idee del leader comunista attraverso interviste, discorsi e scritti. Dalla questione morale all’austerità, dal compromesso storico allo strappo con Mosca, dai giovani alle donne, i “pensieri lunghi” di Berlinguer riescono a incanalare la forza del sogno in un programma politico e sociale concreto e per nulla utopistico.In un tempo che ha progressivamente perso punti di riferimento ideali e la politica si è spesso ridotta a slogan, il pensiero di Enrico Berlinguer mostra ancora l’anima e il valore di un progetto di società diversa.
Il Padrino dell'Antimafia
una cronaca italiana sul potere infetto
di Attilio Bolzoni editore: Zolfo Editore
pagine: 312
Un siciliano che è “nel cuore” di un boss di Cosa Nostra diventa misteriosamente il faro dell’Antimafia italiana. Il delitto perfetto.Con la complicità di ministri dell’Interno e alti magistrati, di spie e generali, Calogero Antonio Montante in arte Antonello è il personaggio che più di ogni altro segna l’oscura stagione delle “mafie incensurate” che dettano legge dopo le stragi del 1992.
Simbolo della legalità per Confindustria e a capo di una centrale clandestina di spionaggio, fra affari e patti indicibili la sua storia fa scorgere un pezzo d’Italia con il sangue marcio.
Chi è davvero Montante? Solo il prestanome di un sistema imprenditoriale criminale? Il pezzo “difettoso” di una perfetta macchina di potere? È pupo o puparo?
Ma c’è un intrigo nell’intrigo: le telefonate del Presidente. Qualcuno sospetta che nelle mani di Montante siano finite le registrazioni delle conversazioni fra l’ex Capo dello Stato Napolitano e l’ex ministro Mancino, quei quattro colloqui agli atti del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere.
da REPUBBLICA.IT
editore: Zolfo Editore
pagine: 312
Un siciliano che è “nel cuore” di un boss di Cosa Nostra diventa misteriosamente il faro dell’Antimafia italiana. Il delitto perfetto.Con la complicità di ministri dell’Interno e alti magistrati, di spie e generali, Calogero Antonio Montante in arte Antonello è il personaggio che più di ogni altro segna l’oscura stagione delle “mafie incensurate” che dettano legge dopo le stragi del 1992.
Simbolo della legalità per Confindustria e a capo di una centrale clandestina di spionaggio, fra affari e patti indicibili la sua storia fa scorgere un pezzo d’Italia con il sangue marcio.
Chi è davvero Montante? Solo il prestanome di un sistema imprenditoriale criminale? Il pezzo “difettoso” di una perfetta macchina di potere? È pupo o puparo?
Ma c’è un intrigo nell’intrigo: le telefonate del Presidente. Qualcuno sospetta che nelle mani di Montante siano finite le registrazioni delle conversazioni fra l’ex Capo dello Stato Napolitano e l’ex ministro Mancino, quei quattro colloqui agli atti del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere.
da REPUBBLICA.IT
Quattro centesimi a riga
Morire di giornalismo
di Lucio Luca editore: Zolfo Editore
Alessandro Bozzo è un giornalista calabrese alla soglia dei quarant’anni
editore: Zolfo Editore
Alessandro Bozzo è un giornalista calabrese alla soglia dei quarant’anni
Fellini, Rimini e il sogno
Ricordi, bugie e immaginazione
di Stefania Parmeggiani editore: Zolfo Editore
Un ritratto inedito di Federico Fellini
editore: Zolfo Editore
Un ritratto inedito di Federico Fellini