Quando i neomelodici inforcano il microfono per cantarla contro i pentiti o per esaltare le gesta del malavitoso di quartiere, la piazza li acclama e li segue in un tripudio di cori, a Napoli come a Palermo, come in molte altre periferie delle grandi città del nostro Paese. Pubblico in delirio, social intasati da like e follower, testi sempre più spinti verso una deriva criminale; qualche titolo? «Nun c’amma arrennere» che mette alla gogna i collaboratori di giustizia; «’A società», un inno alla consorteria camorrista; «’O rre di Corleone», dedicata a Salvatore Riina. Non tutti i neomelodici cantano di malavita, di carceri e pentiti, ed è ingiusto generalizzare. Ma nemmeno si può pretendere accondiscendenza e silenzio. Gli Autori si interrogano per capire chi sono e cosa rappresentano i neomelodici di ultima generazione e la loro musica, quali messaggi trasferiscono al loro pubblico, perché tanto successo riscuote la musica “cattiva” del loro repertorio. Testimonianze, racconti, documenti ed episodi di cronaca, che fanno emergere le relazioni tra mafie e protagonisti del mondo neomelodico. Le melodie infernali che esaltano la violenza, la sopraffazione e la negazione delle regole della democrazia sono lo strumento più insospettabile ed efficace attraverso cui oggi viene esercitato un devastante potere da “influencer” verso i giovani, spinti a reclamare ogni giorno di più la “voglia di mafia”.
Biografia degli autori
Calogero Ferrara
Procuratore europeo delegato, è stato sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, componente della Direzione Distrettuale Antimafia, dei Gruppi specializzati in materia di terrorismo, traffico e tratta di esseri umani e del Gruppo di lavoro per l’applicazione delle misure di prevenzione.
Francesco Petruzzella
Analista informatico presso la Procura della Repubblica di Palermo e studioso dei fenomeni criminali di tipo mafioso, ha scritto saggi e interventi sull’evoluzione di Cosa Nostra e ha collaborato a numerose ricerche condotte sul tema dall’Università di Palermo.