La morte di Pasolini è un mistero tipicamente italiano. Umberto Apice, magistrato e narratore, intraprende una strada nuova per indagare le verità e le sfaccettature rimaste ancora nascoste. Lo fa partendo dall’accusa giudiziaria più surreale tra le tante che furono architettate contro lo scrittore-regista: l’imputazione di una tentata rapina a mano armata. Quel processo degli anni Sessanta viene usato nel libro come bussola per cercare, nella selva dei pervicaci fatti persecutori, una logica e una regia comuni. Un’indagine documentata e ragionata: il cui esito è un’ipotesi molto più che plausibile di un accanimento protrattosi per oltre quindici anni e programmato da ambienti caratterizzati da sottocultura omofoba e odio politico.
Biografia dell'autore
Umberto Apice
Nato a Torre del Greco, vive a Roma. Magistrato, ha svolto da ultimo le funzioni di Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione. Autore di saggistica giuridica, ha collaborato negli anni Settanta alla rivista «Nuovi Argomenti» con testi di narrativa. In seguito sono apparsi in volume vari suoi romanzi. Tra questi: Nelle stanze di Joyce (Vertigo Edizioni, 2013); Questa conoscenza ultima (Novecento Editore, 2014); Anni e disinganni (Novecento Editore, 2015).Rassegna stampa per Processo a Pasolini
La Strada degli Scrittori su "Processo a Pasolini"
pubblicato il: 25-09-2022
Un libro da leggere per capire l’Italia di quegli anni
Pasolini, un poeta fatto a pezzi dalla giustizia italiana
pubblicato il: 31-08-2022
Un lavoro che mantiene alta l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina per due motivi. Per la grande fluidità narrativa e competenza con cui l’autore racconta PPP.
Su Repubblica lo speciale di Lucio Luca su "Processo a Pasolini"
pubblicato il: 05-03-2022
Faceva paura Pasolini. Un libro di Umberto Apice ripercorre uno degli episodi più surreali della vita dell'intellettuale.