Nel cuore oscuro dell'Italia fascista, due destini opposti si intrecciano: quello di Ermanno Menapace, spregiudicato agente della polizia segreta di Mussolini, e quello di Paolo Ravazzoli, sindacalista e comunista perseguitato e costretto all'esilio. Un cacciatore di regime e un uomo di partito in fuga, una spia e uno spiato: due militanti al servizio di ideologie inconciliabili, schierati su fronti opposti della Storia.
Il libro racconta questo doppio percorso umano e politico: Menapace, mente perfida e braccio operativo della dittatura, specializzato nel controllo degli oppositori e nella repressione del dissenso, in patria e oltreconfine, si infiltra tra gli antifascisti rifugiati a Parigi e Bruxelles; Ravazzoli, operaio dell'Oltrepò pavese e figura chiave del sindacalismo clandestino, braccato dall'Ovra, fugge all'estero per sottrarsi all'arresto e alla condanna del Tribunale speciale, combatte da esule e, dopo l'espulsione dal Partito comunista, approda infine al socialismo.
Fra tradimenti e retroscena, documenti segreti e complotti dimenticati, Roberto Lodigiani ci offre un saggio narrativo vibrante, che attraversa il Ventennio fino agli echi della Guerra Fredda.
Biografia dell'autore
ROBERTO LODIGIANI
Giornalista nato nel 1962 a Broni (Pavia), è vice caposervizio al quotidiano "La Provincia Pavese". Da anni si occupa di storia contemporanea - in particolare di fascismo, antifascismo, Seconda guerra mondiale e Resistenza - e collabora con riviste storiche nazionali, tra cui: "Storia e dossier", "Storie di guerre e guerrieri", "History", "Storia in rete", "Il buongiorno.com". Tra le sue pubblicazioni: La spia di Stalin. La vera storia di Carlo Codevilla (Mursia, 2013) e Vincitori e vinti (Primiceri Editore, 2020).