Brancaccio è un quartiere popolare di Palermo. Il feudo dei fratelli Graviano, le strade di Don Pino Puglisi. La ferocia della mafia e la grazia del martirio. Un luogo di frontiera, i cui abitanti spesso sono costretti a crescere prima del resto del mondo, a indurirsi di fronte alla vita. Un labirinto di cortili e vicoli che sommati misurano la distanza di appena un chilometro, specchio di una città spesso incomprensibile, com’è Palermo.
Il libro racconta la storia di S., un uomo nato e cresciuto nelle viscere del quartiere. Per anni la sua vita è un continuo viavai dal carcere. Poi arriva Don Pino Puglisi. E con lui, la possibilità di un altrove, un’alternativa alla criminalità organizzata. Il 15 settembre del 1993, sotto casa, il parroco di Brancaccio viene barbaramente ucciso dalla mafia. Insieme a lui crollano i sogni delle ragazze e dei ragazzi del quartiere. La rabbia e lo sdegno si acuiscono, come, tuttavia, l’impossibilità di alzare la voce. Per questo S. ricade vertiginosamente nella vita di prima, fatta di dubbia moralità e straniamento. Solo dopo aver toccato il fondo, S. darà inizio al suo personalissimo percorso di redenzione.
Brancaccio è una storia di violenza e d’amore. Di buio e di luce. Una storia di sogni infranti, di cadute ma anche di insperata voglia di riscatto.
Quarta di copertina
“Un imbuto, ecco a cosa somiglia via Brancaccio. Un imbuto al contrario. Prima si stringe, poi, sul finire, si allarga per richiudersi, per isolarsi dal resto del mondo.
Sembra non avere scampo questa borgata, che è rimasta imprigionata nel passato, che sta stagnando in un’acqua ormai putrida, piena di fango.
Se penso ai volti, ai corpi, costretti per mancanza di mezzi, per impossibilità di muoversi, a divenire stagno, sanguino.
La mia città è terra straniera, ed è per questo, in ultimo, che la racconto. Per afferrare un senso, per accapigliarne una linea, un filo sia pure sottile.
Però niente, per quanto provi ancora non riesco. Semplicemente è impossibile. Non si lascia scoprire, Palermo”
Biografia dell'autore
Francesco Faraci
Nasce a Palermo nel 1983. Scrittore e fotografo, nel 2016 pubblica Malacarne (Edizioni Crowdbooks), nel 2017 il romanzo Nella pelle sbagliata (Edizioni Leima). Nel 2019 Jova Beach Party - cronache da una nuova era (Rizzoli). Nel 2020 Atlante Umano Siciliano (Emuse Books). Nel 2022 Anima nomade - Da Pasolini alla fotografia povera (Mimesis Edizioni). Ha collaborato con “The Guardian”, “Time Magazine”, “Il Venerdì di Repubblica”, “Internazionale”.