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AGENZIA AGI SU "LA SPIA DEL DUCE"

Recensione di: La spia del Duce
09.06.2025

(AGI) - Milano, 9 giu. – SPETTACOLI

 

EDITORIA: ESCE "LA SPIA DEL DUCE", DUE VITE OPPOSTE NEL FASCISMO =

 

Nel cuore dell'Italia fascista, tra le ombre di repressione e dissenso, si intrecciano due storie emblematiche e contrapposte: quella di Ermanno Menapace, agente spregiudicato della polizia segreta di Mussolini, e Paolo Ravazzoli, sindacalista comunista costretto all'esilio. Due uomini, due ideali inconciliabili, due destini incrociati sullo sfondo del Ventennio e delle tensioni che segnarono la Guerra Fredda.
Il nuovo saggio narrativo di Roberto Lodigiani, giornalista esperto di storia contemporanea, racconta queste vicende intrecciando cronaca, documenti inediti e retroscena poco noti. Menapace, nato a Voghera, volontario nella Grande guerra e fedelissimo del regime, diventa uno «spione» di punta dell'Ovra, la temuta polizia politica fascista. Si infiltra con abilità tra gli antifascisti rifugiati a Parigi e Bruxelles, sfruttando le divisioni degli esiliati per smantellare la loro resistenza al regime.
Sul versante opposto, Paolo Ravazzoli, operaio dell'Oltrepò pavese e sindacalista clandestino, si ritrova braccato dalla polizia fascista, costretto a scappare all'estero per sfuggire al carcere e al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Ma ben presto, da comunista convinto, si trasforma in critico della politica filo-staliniana del partito in esilio, venendo espulso dal Partito comunista e decidendo di aderire al Partito socialista. Menapace, dopo aver perso la sua copertura in Francia, torna in Italia e continua a collaborare con le forze di sicurezza, persino negli anni Cinqunata, in un clima ancora segnato da tensioni politiche e tentativi di restaurazione autoritaria. Ravazzoli, invece, lotta con le difficoltà materiali e morali della vita in esilio. È un uomo che incarna le speranze e le amarezze del movimento operaio italiano e internazionale nel Novecento.
Roberto Lodigiani, vicecaposervizio al quotidiano "La Provincia Pavese", firma con "La spia del Duce", un'opera che arricchisce il panorama degli studi sul fascismo e l'antifascismo, offrendo uno sguardo umano e profondo su una delle pagine più oscure della nostra storia.

 

 

La spia del Duce

esuli e infiltrati nell'Italia del Ventennio

di Roberto Lodigiani

editore: Zolfo Editore

pagine: 264

Nel cuore oscuro dell'Italia fascista, due destini opposti si intrecciano: quello di Ermanno Menapace, spregiudicato agente della polizia segreta di Mussolini, e quello di Paolo Ravazzoli, sindacalista e comunista perseguitato e costretto all'esilio. Un cacciatore di regime e un uomo di partito in fuga, una spia e uno spiato: due militanti al servizio di ideologie inconciliabili, schierati su fronti opposti della Storia. Il libro racconta questo doppio percorso umano e politico: Menapace, mente perfida e braccio operativo della dittatura, specializzato nel controllo degli oppositori e nella repressione del dissenso, in patria e oltreconfine, si infiltra tra gli antifascisti rifugiati a Parigi e Bruxelles; Ravazzoli, operaio dell'Oltrepò pavese e figura chiave del sindacalismo clandestino, braccato dall'Ovra, fugge all'estero per sottrarsi all'arresto e alla condanna del Tribunale speciale, combatte da esule e, dopo l'espulsione dal Partito comunista, approda infine al socialismo. Fra tradimenti e retroscena, documenti segreti e complotti dimenticati, Roberto Lodigiani ci offre un saggio narrativo vibrante, che attraversa il Ventennio fino agli echi della Guerra Fredda.
18,00


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