La Torino del boom economico e poi del declino industriale e morale, la gloriosa e tragica storia della squadra granata, vicende oscure consumatesi tra fabbriche e salotti, stadi e istituzioni del calcio che conta. C’è tutto questo nella storia della famiglia Gerbi, imprenditori del settore metallurgico-meccanico e fornitori Fiat, per lunghi anni ai vertici del Torino Calcio.
Mario Gerbi portò la propria fonderia al successo e fu socio del Toro già dai tempi di Ferruccio Novo, diventando infine presidente dal 1987 al 1989. Oggi suo figlio Massimo, che ne raccolse il testimone in azienda ed è stato a sua volta dirigente granata e della Figc, racconta quel che ha visto “all’ombra del declino”: il declino dell’azienda di famiglia e insieme quello di Torino, dell’industria nazionale, dei valori borghesi, della squadra granata, del calcio italiano. Tutte vicende che si intrecciano nel libro, svelando retroscena inquietanti – ma anche episodi gustosi che entusiasmeranno i tifosi del Toro – di cui Gerbi e suo padre sono stati testimoni o protagonisti appassionati.
L’autore ribalta la narrazione imperante su Torino e la Fiat con lo stile irriverente di chi non intende più tacere fatti scottanti e troppo a lungo nascosti. Una testimonianza che non teme di rievocare gli anni dello strapotere di Luciano Moggi, né di disturbare gli adulatori degli Agnelli e del “sistema Torino”, le cui scelte hanno lasciato macerie non solo nel settore automobilistico e nel calcio, ma anche in un’intera città.
Biografia dell'autore
Massimo Gerbi
È nato a Torino il 4 maggio 1957. Laureato al Politecnico di Torino in Ingegneria meccanica, dal 1983 al 2013 è stato imprenditore alla guida dell’azienda metallurgico-meccanica fondata dal padre, Mario. È stato componente dei comitati direttivi dell’Amma e dell’Unione Industriali della città. Dirigente sportivo dal 1989 al 2002, ha ricoperto ruoli di rilievo nel Torino Calcio e nella Figc.