Messaggero Veneto - "Gli spaesati", il viaggio della speranza in cerca di un lavoro
i una comunità di giovani che dalla mitica terza palazzina del quartiere popolare dell’Unrra Casas di Iudeca si disperdono per poi ritrovarsi nei piccoli centri che fanno da paradigma dell’emigrazione meridionale, quali Nichelino e Grugliasco nel Torinese, Cinisello Balsamo, nell’hinterland milanese. Quando sono al Nord avvertono il distacco, ma quando rientrano al paese si sentono ormai fuori posto. Ma gradualmente, dopo i primi anni di frustrazione, comincia l’integrazione, e la presa di coscienza di quello che sta succedendo [...] È con i loro occhi infatti che rivivono gli eventi politici e le trasformazioni socioeconomiche destinati a incidere sull’assetto del nostro Paese. Si comincia con la cupa stagione degli anni di piombo, proseguendo con l’edonismo reaganiano degli anni’ 80, la fase dei paninari e della “Milano da bere” per chiudere, sullo sfondo della caduta del muro di Berlino, con la nascita del leghismo che fa da terreno di coltura delle discriminazioni verso i “terroni” e con la mutazione della classe politica alla vigilia di Tangentopoli.
Scarica l'allegato per leggere l'intero articolo.
Scarica l'allegato per leggere l'intero articolo.
Gli spaesati
cronache del nord terrone
di Enzo D'Antona editore: Zolfo Editore
pagine: 200
“Noi saremo sempre spaesati. Noi non siamo partiti per vedere il mondo, siamo partiti perché avevamo bisogno di un lavoro.
In questi anni non siamo stati a casa nostra e non lo saremo mai perché questa casa non c’è più”
editore: Zolfo Editore
pagine: 200
“Noi saremo sempre spaesati. Noi non siamo partiti per vedere il mondo, siamo partiti perché avevamo bisogno di un lavoro.
In questi anni non siamo stati a casa nostra e non lo saremo mai perché questa casa non c’è più”
Inserisci un commento