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Lo strano direttore che inventò il carcere normale

Recensione di: Il direttore
02.12.2020
Colui che ha creato la prigione “normale”. Se non conoscessi da trent’anni Luigi Pagano, mitico direttore storico di San Vittore, l’inventore del carcere aperto di Bollate, colui che gestì con sapienza gli anni del terrorismo e quelli di “Mani Pulite”, mi basterebbe leggere la prefazione del magistrato Alfonso Sabella al suo libro (Il Direttore, Zolfo, 18 euro) per capire che la sua è una storia fuori dal comune. Tanto da aver, lui, quasi “convertito” un accanito “piemme antimafia”. Avevo cominciato a stressarlo fin da quando ero cronista giudiziaria al Manifesto e il carcere di San Vittore, dove ero anche stata “ospitata” per due giorni da detenuta, esercitava su di me uno strano
fascino. Per la sua forma a stella, per la sua collocazione nel pieno centro di Milano. Un luogo che chiunque poteva vedere, quasi un pugno nello stomaco che ti obbligava a entrare in contatto con il mondo degli invisibili, degli ultimi.
“Un pugnale nel cuore della città”, lo aveva definito un volantino anarchico agli inizi degli anni settanta, quando appetiti di varia sensibilità politica già cominciavano a ipotizzare il suo trasferimento in periferia per poi sfruttarne il preziosissimo territorio. [...]

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Il direttore

quarant'anni di lavoro in carcere

di Luigi Pagano

editore: Zolfo Editore

pagine: 304

“Non so se Luigi Pagano conoscesse per nome tutti i 1.800 detenuti che c’erano in quel momento a San Vittore, ma certamente conosceva le loro storie, criminali e personali, conosceva le loro emozioni, i loro turbamenti, le loro esigenze” Alfonso Sabella
18,00

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