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Torna “Il sasso in bocca”. Ottima idea editoriale e politica

Recensione di: Il sasso in bocca
28.06.2019
Il sasso in bocca In un’epoca in cui la Storia e la memoria sono sempre più considerate inutili, superflue e quindi da non coltivare, la casa editrice Zolfo, con coraggio, ha ridato alle stampe il libro di Michele Pantaleone Il sasso in bocca. Come la mafia conquistò l’Italia, pubblicato nel 1970 e da tempo introvabile in libreria. All’epoca della sua uscita fu un best seller, come ricorda nella prefazione a questa edizione Gaetano Savatteri, scrittore e giornalista siciliano, preceduto, qualche mese prima, da un film documentario di successo, per la regia di Giuseppe Ferrara, dallo stesso titolo, di cui si riporta una testimonianza nella parte finale del volume. Alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta l’attenzione dell’Italia era concentrata su tutt’altro.

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Per leggere l'articolo di Nuccio Iovene, clicca QUI

Il sasso in bocca

come la mafia conquistò l'Italia

di Michele Pantaleone

editore: Zolfo Editore

pagine: 152

Questo è un best seller. Ha venduto milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in ventotto lingue. Ha avuto un successo universale e ha fatto molto discutere. Il sasso in bocca è la cronaca in presa diretta di come la mafia conquistò la Sicilia, l’Italia intera e pezzi degli Stati Uniti. O di come tentò di farlo, nella sottovalutazione colpevole di molti che avrebbero dovuto combatterla. Non è un libro di archeologia mafiosa, ma la radiografia lucida di chi ha compreso che la mafia non è un modo di pensare o un costume tribale, ma un’organizzazione che punta con ogni mezzo a rafforzare il proprio potere e che, di volta in volta, può essere funzionale al potere stesso.Questo documento, pubblicato per la prima volta nel 1970, è lo sforzo di mettere in relazione fatti apparentemente slegati, che ricadono dentro la strategia di una mafia che già allora, nella distrazione di molti, manteneva collegamenti intercontinentali. Il racconto di Michele Pantaleone – uno dei primi scrittori italiani a usare la parola mafia associata a nomi di boss, di imprenditori e di ministri – è il tentativo titanico di spiegare la natura dei meccanismi mafiosi. Ripubblicare questo libro, a cinquant’anni di distanza, è non soltanto un omaggio al coraggio, ma il recupero di un testo che parla dell’Italia di ieri e di oggi. Un’operazione non di filologia mafiologica, ma di memoria consapevole. Per non dimenticare. Ma soprattutto per capire dove stiamo andando. Gaetano Savatteri
15,00

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