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La pacchia, quando Soumaila fu ucciso in Calabria

Recensione di: La pacchia
30.10.2020
BIANCA STANCANELLI, LA PACCHIA, 'VITA DI SOUMAILA SACKO, NATO IN MALI, UCCISO IN ITALIA' (ZOLFO EDITORE, PP 176, EURO 16).
Nella scorsa primavera, in pieno lockdown, l'Italia ha appreso dalla voce allarmata delle associazioni dei coltivatori che, a causa delle chiusure imposte dal dilagare del virus, mancavano all'appello 350mila lavoratori stranieri necessari per raccogliere frutta e verdura, pena la distruzione dei raccolti.
Quel brusco richiamo ha dato corpo a una realtà passata per molto tempo sotto silenzio: la presenza di centinaia di migliaia di migranti nelle campagne d'Italia. Della loro fatica, delle loro condizioni poco si sa. Sono gli "invisibili", com'è d'uso chiamarli, le cui storie affiorano in superficie solo quando diventano materia di cronaca nera.
Così è accaduto per Soumaila Sacko, contadino nelle terre inaridite dalla siccità del Mali occidentale, immigrato in Italia nel 2014 e ucciso quattro anni dopo, in Calabria, il 2 giugno 2018, mentre in una fornace abbandonata raccoglieva lamiere per farne baracche a prova d'incendio, da tirar su nel ghetto dei braccianti africani a San Ferdinando.

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La pacchia

vita di Soumaila Sacko, nato in Mali, ucciso in Italia

di Bianca Stancanelli

editore: Zolfo Editore

pagine: 176

Il 2 giugno 2018, festa della Repubblica, in una fornace abbandonata nelle campagne calabresi, un giovane africano viene ucciso con una fucilata alla testa. Si chiamava Soumaila Sacko, aveva 29 anni, veniva dal Mali. Con due amici stava raccogliendo lamiere per tirar su una baracca nel ghetto dei braccianti neri della piana di Gioia Tauro.Proprio quel giorno, mentre il giovane viene colpito a morte, Matteo Salvini, appena nominato ministro dell’Interno, scandisce in un comizio a Vicenza il suo slogan contro gli immigrati: «La pacchia è finita».Rimbalzando nell’estremo Sud, quella frase diventa il sigillo tragico e beffardo sulla morte di un uomo che, come migliaia di altri africani, lavorava per una paga da fame in un’Italia dove molte sono le pacchie, e nessuna ha per protagonisti i migranti.
16,00

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