C’era una volta il pool antimafia. Gli anni nel bunker di Leonardo Guarnotta
La luce. A distanza di anni ricorda ancora quel neon che non gli piaceva. Così come non gli piaceva l’ufficio, il bunkerino. Come si fa a stare lì dentro? Però quando Antonino Caponnetto gli chiese di andare a lavorare con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta, il quarto uomo del mitico pool di Palermo, non si tirò indietro. Anche se la telefonata di Caponnetto non era di quelle che allungavano la vita, ma anzi rischiavano di accorciarla o comunque di renderla molto più difficile. Inizia così la vicenda del meno conosciuto dei giudici del pool che in C’era una volta il pool antimafia (Zolfo editore) ripercorre gli anni d’oro e tragici di Palermo e dell’Italia.
Guarnotta racconta i protagonisti di quegli anni con Antonino Caponnetto, dimostrando una tempra che all’inizio pochi gli riconoscevano, raccoglie l’eredità di Rocco Chinnici, formalizza dal punto di vista giuridico l’esistenza del pool antimafia, un organismo che prima non esisteva, e organizza il lavoro dei magistrati sobbarcandosi anche attività operative per lasciare liberi i colleghi di concentrarsi sulle loro indagini.
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C'era una volta il pool antimafia
i miei anni nel bunker
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